Inizialmente pensavo che la battaglia sul Ponte potesse essere un contrattacco da parte di un'altra compagnia, o l'azzardo ebbro di Merchand e dei suoi disgraziati (che si sono a lungo vantati di poter prendere il Ponte anche in mutande)... ma non era così.
Il mio cuore è divenuto più freddo del gelo circostante quando ho visto gli scheletri con le sfere di luce blu nel petto, che marciavano lentamente lungo la campata del Ponte. E quando i Corrotti si sono scagliati contro gli assalitori, gli Antichi Custodi non sono indietreggiati, ma hanno continuato imperterriti: i Corrotti sono stati inesorabilmente falciati e i loro resti gettati dal Ponte mentre si tramutavano in cenere, lasciando solo le armi a precipitare sulle rocce sottostanti. Nel giro di pochi istanti, gli Antichi Custodi avevano conquistato mezzo ponte, apparentemente indifferenti al numero dei Corrotti.
Ora comprendo che siamo stati fortunati a non aver pianificato un simile attacco, perché i Corrotti erano pronti... per noi, forse, ma non per quello. In risposta all'inatteso attacco, i rinforzi sono sciamati sul Ponte come formiche: una moltitudine di Corrotti è uscita da nascondigli nelle rocce circostanti per respingere i Guardiani, ma invano.
Quando il sole è tramontato, il Ponte aveva ancora una volta cambiato padrone... e non erano più i Corrotti. Ora il fuoco azzurro nei petti dei Guardiani illumina la sommità del Ponte, reclamandolo come loro proprietà.
- D. Prieto, ingegnere
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