Freddi frutti dell'inverno

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Li avevamo sottovalutati: pensavamo che i Corrotti fossero astuti, è vero, ma sotto sotto li consideravamo inferiori a noi, a malapena capaci di parlare e con ancora addosso i vestiti dei coloni di un tempo passato. Ai nostri occhi non erano nulla più di quei gusci vuoti che avevamo visto a sud, quegli Avvizziti che abbiamo diligentemente falciato, mentre prendevamo ciò che potevamo dall'isola. Questa arroganza ci è costata la Breccia. I Corrotti hanno usato l'inverno a loro favore... come hanno sempre fatto, comprendo solo adesso. Il freddo non li ferisce, non rallenta la loro marcia. E, peggio ancora, il giorno in cui hanno attaccato il Grande Ponte, si sono dimostrati capaci non solo di astuzia, ma di strategia: hanno sfruttato una nevicata per celare la loro avanzata su entrambe le strade che conducono al Ponte e, benché le guardie avessero avuto il tempo di dare l'allarme, le loro voci si erano perse nella tempesta. I Corrotti, poi, hanno assalito i soldati rimasti... senza ucciderne nemmeno uno. Li hanno invece immobilizzati, incatenati e portati via... ma dove? Forse a nord. Se è così, non vi sono rimasti a lungo: nel giro di una stagione sono tornati e la loro vista ci ha spezzato il cuore, man mano che riconoscevamo i nostri uomini e le nostre donne sul Ponte, fianco a fianco con i Corrotti. - D. Prieto, ingegnere