Non sono perduti

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Part of the following chapter Le lettere dalla Notte eterna #2

Mentre prendevamo l'acqua al pozzo, ho raccontato a Elias, il costruttore di mulini, la storia inventata da Anika riguardo all'aver visto Kathrijn e Adriaen. Ho riferito il racconto di Anika con disprezzo e mi aspettavo che scuotesse la testa tristemente ed esprimesse compassione. Invece Elias è rimasto zitto. Non un silenzio incredulo, ma il silenzio esitante di chi non vuole dire la verità. Ho insistito, ho perfino minacciato di colpirlo, finché non ha esclamato che anche lui li aveva visti. "Non sono perduti", ha detto. "Sono tornati. Tutti loro... talvolta, nei campi. Li vediamo camminare tra i fiori, ma svaniscono quando ci avviciniamo; lavoriamo in coppia, adesso, per paura di essere attirati verso qualunque inferno li abbia inghiottiti." Gli ho detto che se noi fossimo smarriti, là fuori, vorremmo essere ritrovati. Ha scosso la testa. "È già abbastanza brutto che siano tornati da noi. Non dovremmo andare a cercarli. Non sono più la nostra gente, la nostra famiglia: appartengono all'isola." Marisse